Matteo Anatrella

 

Matteo Anatrella

Fotografo partenope, classe 1975, docente di fotografia all'Accademia di Moda di Napoli, ha maturato nel tempo un’esperienza che lo porta oggi a fondere tecnica fotografica e dinamismo d’immagine, approdando ad un connubio elegante tra stile e ricerca. Nei suoi scatti si legge la voglia di sorprendere, attraverso colori e contrasti, lo spettatore, portandolo all’interno della sua visione/racconto, nel tentativo costante di proporre immagini piene di anima capaci di generare un moto vorticoso di sensazioni/suggestioni, che a volte stringono il cuore, ma più spesso allargano lo sguardo verso un orizzonte di racconti onirici.Che una sola immagine sia meglio di mille parole è una frase già sentita, è risuonata nelle nostre teste molte volte; Matteo Anatrella sembra saper comunicare solo in questo modo, sembra che quello visivo sia un linguaggio, oscuro ai più, che conosce da sempre: un linguaggio capace di parlare a chiunque . Si ha la sensazione, guardando quel rettangolo di vita, di strappare un senso di vero, inafferrabile ad occhio nudo, pare che lo sguardo debba ogni volta andare oltre…, oltre le apparenze, i concetti ed i preconcetti, che debba sfidare l’ovvio.In quel piccolo universo immaginifico, il mondo non è statico ma colto nel suo divenire, c’è il “sentire” e non il “vedere”, il “comunicare” e non il “mostrare”; l’immagine, ora stupendoci, ora provocandoci, ora commuovendoci, ora sorprendendoci, ci racconta sempre qualcosa, qualcosa del mondo e dei suoi valori sfidando il tempo.Nel 2009 un primo embrionale tentativo di dare forma alle parole, le immagini realizzate da Matteo Anatrella accompagnano la rappresentazione teatrale "Anima Mundi" nata dalla immaginazione della dottoressa Fulvia Innocenti e messa in scena a Reggio Emilia, nascono poi le raccolte inedite "Magic Sands"  e "Colori di Sale" vero e proprio banco di formazione tra volumi, colori e geometrie nel tentativo di "animare"  l'inanimato. Nel 2011 la partecipazione all'evento partenopeo "Martucci Via Design" gli offre la vera opportunità di mettere in pratica la propria ricerca, lo studio di progettazione Raro Design, gli commissiona una serie di tavole nelle quali, il fotografo, affronta "la simbiosi organica del design col corporeo", nasce così la raccolta "Interazioni Corporee", della quale M. Mosca de La Repubblica ha scritto: Corpi. Corpi di uomini. Corpi che si uniscono, che si fondono, che non sono più corpi. Uomini che sono tavoli, che sono sedie, che sono specchi. Corpi di donne arredi, miscelate, inglobate, fuse. E’ un principio di continuazione, è il miracolo del design visionario, è la rivoluzione organica del brand Raro Design. Uno studio accurato delle geometrie e dei volumi […]. L’oggetto perde finalmente la sua originaria funzione ornamentale per celebrare l’onirica congiunzione fra cosa e uomo, fra animato e inanimato. L’esposizione  fotografica realizzata dal fotografo Matteo Anatrella, rende il concept [...] al meglio, accentuando la connessione mutualistica fra le parti, annullando fra loro qualsiasi dissonanza, superando gli estetismi epidermici del mero buongusto. Da quel primo passo, verso una consapevolezza animata dell'immagine  statica, nascono esperienze trasversali che raccontano l'identificazione dell'anima: attraverso l'esternazione visionaria con le astrazioni di "Soul", e le forme concrete di "Soul and Colors". Nel 2015 arriva la prima personale al PAN di Napoli, con un progetto che ancora una volta ruota attorno al concetto di anima e materia "Soul and Colors_Involucri dell'Anima"; Matteo Anatrella dà una sua interpretazione e “localizzazione” dell'anima lavorando ad un progetto fotografico con live performance che vuole essere un viaggio di conoscenza e di esternazione dell’Io.  Negli anni numerose le collaborazioni con  aziende e magazine nazionali ed internazionali.Per Matteo Anatrella: "l’immagine ci parla, ed ogni giorno riparte, ineluttabilmente, dalla Fotografia".